E’ stato effettuato uno studio preliminare riguardo alla presenza di sostanze farmaceutiche e per la cura personale in due tipologie d’ambiente indoor: un ospedale e una farmacia. In specie, cinque ambienti sono stati individuati nell’ospedale (ingresso, sala ticket, bar, cappella e ufficio-studio) e due nella farmacia (sala di esposizione/vendita e locale scala interno). L’indagine è stata compiuta sulle polveri di deposizione, raccolte su superfici piane orizzontali poste a 1.8-2.0 m d’altezza. L’estensione superficiale (0.15÷0.50 m2) e la durata dell’esposizione (1÷60 d) variavano con le postazioni, in base alla frequenza delle operazioni di pulizia dei locali. I carichi di contaminante sono stati stimati sia in termini di velocità di deposizione giornaliera per unità di superficie [µg/(m2*d)], sia di concentrazione di massa (µg/g). Le sostanze oggetto d’indagine erano: - aspirina, paracetamolo, acetilcisteina, acido p-idrossibenzoico, ibuprofen, naproxen, fenoprefen, ketoprofen, diclofenac (sulfanilammide e fenofibrato sono risultati assenti per tutti gli ambienti); - nonilfenolo, bisfenolo A, metilparaben, etilparaben, propilparaben; tonalide, galaxolide, N,N-dietil-meta-toluammide (DEET). Inoltre, sono stati esaminati gli ftalati, in quanto generici indicatori d’inquinamento e, al tempo stesso, riconosciuti interferenti endocrini. I risultati saranno presentati al Convegno; in ogni caso, si sono riscontrate ampie differenze tra la farmacia e l’ospedale e anche tra gli ambienti della medesima struttura, non solo per le concentrazioni nette ma anche per le composizioni percentuali.
Inquinamento di ambenti indoor da farmaci e sostanze per la cura personale / Cecinato, A; Balducci, C; Romagnoli, P; Perilli, M. - 2018:2018(2018). (Intervento presentato al convegno Ecomondo 2018, La qualità dell’aria indoor: situazioni e prospettive in Italia e in Europa. , Monitoring and Control).
Inquinamento di ambenti indoor da farmaci e sostanze per la cura personale
Cecinato A;
2018
Abstract
E’ stato effettuato uno studio preliminare riguardo alla presenza di sostanze farmaceutiche e per la cura personale in due tipologie d’ambiente indoor: un ospedale e una farmacia. In specie, cinque ambienti sono stati individuati nell’ospedale (ingresso, sala ticket, bar, cappella e ufficio-studio) e due nella farmacia (sala di esposizione/vendita e locale scala interno). L’indagine è stata compiuta sulle polveri di deposizione, raccolte su superfici piane orizzontali poste a 1.8-2.0 m d’altezza. L’estensione superficiale (0.15÷0.50 m2) e la durata dell’esposizione (1÷60 d) variavano con le postazioni, in base alla frequenza delle operazioni di pulizia dei locali. I carichi di contaminante sono stati stimati sia in termini di velocità di deposizione giornaliera per unità di superficie [µg/(m2*d)], sia di concentrazione di massa (µg/g). Le sostanze oggetto d’indagine erano: - aspirina, paracetamolo, acetilcisteina, acido p-idrossibenzoico, ibuprofen, naproxen, fenoprefen, ketoprofen, diclofenac (sulfanilammide e fenofibrato sono risultati assenti per tutti gli ambienti); - nonilfenolo, bisfenolo A, metilparaben, etilparaben, propilparaben; tonalide, galaxolide, N,N-dietil-meta-toluammide (DEET). Inoltre, sono stati esaminati gli ftalati, in quanto generici indicatori d’inquinamento e, al tempo stesso, riconosciuti interferenti endocrini. I risultati saranno presentati al Convegno; in ogni caso, si sono riscontrate ampie differenze tra la farmacia e l’ospedale e anche tra gli ambienti della medesima struttura, non solo per le concentrazioni nette ma anche per le composizioni percentuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.